Un monolocale da quante stanze è composto?

Un monolocale da quante stanze è composto?

In questo articolo, andremo a parlare dell’unità abitativa più optata negli ultimi tempi, ovvero il monolocale. 

Un monolocale da quante stanze è composto? Per monolocale, si intende un unico spazio dove sono raccolti tutti gli elementi che si trovano anche in strutture abitative più ampie,  ovvero dove gli spazi della casa sono divisi. 

Trattandosi di un appartamento di piccole dimensioni, solitamente comprende una sola stanza che è adibita a cucina, sala da pranzo, soggiorno e servizi igienici.

Pur esistendo una dimensione minima per due persone, quel che è maggiormente importante è che possiate vivere serenamente anche in ambienti piccoli, come un monolocale.

Un monolocale da quante stanze è composto: le misure minime 

Come abbiamo già precedentemente spiegato, un monolocale è composto da una sola stanza che racchiude tutti i servizi che in una casa più spaziosa, sarebbero divisi in diversi ambienti. 

Un monolocale deve essere minimo di 38 metri quadri per due persone. A regolamentare queste misure, è il decreto ministeriale del 5 luglio 1975. Esso fa riferimento alla norma ministeriale per la progettazione di monolocali.

Ma quanti metri quadrati è un monolocale? Devi sapere che la superficie minima abitativa per una sola persona non può essere inferiore ai 28 metri quadri, mentre come abbiamo già detto in precedenza, se si tratta di un monolocale per due persone la superficie abitativa minima deve essere di 38 mq. 

Queste dimensioni indicano, quanto deve essere grande un monolocale. Un monolocale ha poche stanze, quindi la convivenza dopo un po’ potrebbe diventare stretta. Quel che possiamo suggerirti è di prestare attenzione agli spazi.

Si può vivere in due in un monolocale?

Se ti stessi chiedendo se si può vivere in due in monolocale, la risposta è sì. Ovviamente condividere un appartamento così piccolo con una persona a lungo andare potrebbe risultare pesante, però ci sono dei consigli che potrebbe rendere la cosa più piacevole:

  • Dividere l’appartamento in 3 zone, la cosa ideale, sarebbe riuscire a dividere l’appartamento in tre spazi, ovvero la zona giorno, la zona filtro (che solitamente include corridoio e bagno) e la zona notte. Il vantaggio che si trae dividendo la casa in questo modo è quello di avere un ambiente molto armonioso e i conviventi potranno avere la privacy necessaria;
  • Analizzare gli spazi da condividere: anche se sembra impossibile vivere in due in una casa così piccola, si può comunque valorizzare al massimo la metratura creando una lista di priorità per entrambi. Anche se ciò porterà a delle rinunce, avrete comunque l’occasione di avere molte altre libertà; 
  • Il vantaggio di un open space: in mezzo alle tante rinunce che una casa di queste dimensioni porta a fare, c’è sempre la possibilità di trovare delle soluzioni che si adattano bene all’ambiente. Ad esempio, è possibile togliere alcuni metri quadri all’ingresso per ricavare una zona giorno più ampia, oppure un ‘altra soluzione molto efficace, potrebbe essere quella di creare una perfetta fusione tra tavolo da pranzo con le basi della cucina;
  • Zona filtro: si tratta della zona che comprende sia corridoio che bagno. Una volta che hai valutato la disposizione dell’arredo che va dalla scelta degli accessori e dei rivestimenti, si possono trovare delle soluzioni che possano accontentare entrambi. Vivendo in uno spazio molto ristretto, le scelte ben ponderate ti daranno il vantaggio non solo di una maggiore armonia, ma anche di un ambiente molto più vivibile.

Con questo articolo, speriamo di essere stati chiari ed esaustivi nella risposta riguardo a come vivere in un monolocale. Se hai dubbi e necessiti di maggiori chiarimenti, lascia un commento qui sotto e come sempre saremo lieti di risponderti.


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